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22 Ottobre 2024Lo yoga è una disciplina millenaria, nata nel Sub Continente Indiano. Si trovano le prime testimonianze della parola yoga già nei Veda, testi sacri degli Arii che colonizzarono l’India settentrionale intorno al ventesimo secolo a.C. In questi scritti la parola indicava il giogo che legava tra loro gli animali che lavoravano la terra. È proprio l’unione di due entità che sta alla base dello yoga come tecnica meditativa: nello yoga, infatti, si allenano parallelamente il corpo e la mente al solo scopo di raggiungere la piena consapevolezza del sé.
Lo yoga non dev’essere inteso come una forma di fitness. Si definisce, invece, “pratica” perché costituisce un vero e proprio stile di vita. Tuttavia, nel linguaggio corrente, con “yoga” si intende il più delle volte un variegato insieme di attività che spesso poco hanno a che fare con lo Yoga tradizionale. Attività che comprendono ginnastiche del corpo e della respirazione, discipline psicofisiche finalizzate alla meditazione o al rilassamento.
I vari tipi di yoga
Le varianti dello yoga sono ormai molte. Per questo sono adattabili a tutte le esigenze a seconda delle possibilità del singolo. Alcune sono adatte a tutti, anche ai bambini e agli anziani, poiché necessitano di poco sforzo fisico e possono essere praticate ovunque: come l’Hatha Yoga.
Altre tipologie di yoga presuppongono un buon allenamento di partenza e sono adatte a chi ha ottime capacità di concentrazione e flessibilità. Queste prevedono di mantenere asana (posizioni) anche molto complesse che stimolano varie fasce muscolari e fanno sudare tantissimo. Tra queste troviamo l’Ashtanga Vinyasa e il Power Yoga.
Alcuni tipi di yoga necessitano di luoghi specifici in cui praticarli. Ad esempio, il Bikram yoga (anche chiamato Hot yoga) presuppone una temperatura ambientale di 37°C.
Il risultato della pratica dello yoga è tonificare il corpo, allungare i muscoli, diminuire la rigidità articolare. Conseguentemente, mira anche a migliorare lo stato dell’intero organismo, come diminuire stress e tensione grazie alla respirazione e alla meditazione.
Lo yoga è veramente efficace?
La ricerca scientifica sull’efficacia dello yoga è iniziata già nei primi del 1900. Una ricerca recente dichiara: “Dalle evidenze scientifiche emerge che la pratica dell’Hatha Yoga ha un effetto positivo sulla forma fisica migliorando, ad esempio, la resistenza cardiorespiratoria e il funzionamento neuromuscolare, alleviando i sintomi e la percezione dello stress”. (Halder et al, 2015).
In più L’American College of Sports Medicine supporta l’integrazione dello yoga nel protocollo di esercizio degli individui sani. Il collegio promuove lo yoga e tutti i suoi benefici, in quanto genera “profonda consapevolezza mentale, fisica e spirituale”. Inoltre, la ritiene una tecnica per migliorare la flessibilità muscolare, come potenziamento del “core” e sviluppo del controllo del respiro.
Gli approcci contemporanei allo yoga invitano i praticanti a un maggior autocontrollo, consapevolezza e personalizzazione, spingendoli a divenire gli istruttori di sé stessi. Proprio per questo, la pratica dello yoga è certamente suggerita per ritrovare o mantenere un certo benessere fisico (postura) e mentale (combattere lo stress quotidiano). Noi stessi suggeriamo ai pazienti di proseguire il proprio allenamento, dopo la fine della fisioterapia, proprio con una attività come lo yoga o, alcune volte, il pilates.
Posso fare yoga quando ho mal di schiena?
Non sempre. Bisognerebbe dedicare un intero articolo per cercare di spiegare l’origine biomeccanica del cosiddetto “mal di schiena”. Brevemente, il mal di schiena può essere sintomo di rigidità. Rigidità che viene però generalmente da due aree vicine alla lombare: le articolazioni delle anche e/o il tratto dorsale della colonna vertebrale.
Purtroppo, lo yoga che viene generalmente insegnato nelle palestre con classi di partecipanti numerosi non riesce a lavorare in modo specifico e puntiglioso su queste due aree di rigidità. Come risultato, il dolore aumenta invece di diminuire.
In questi casi “acuti” dunque, dove il mal di schiena persiste in modo specifico da più di 3-5 giorni è meglio evitare di praticare lo yoga, concedendosi riposo e, ancora meglio, una seduta di fisioterapia/osteopatia. Una volta concluso l’evento acuto si potrà riprendere lo yoga, cercando di essere più consapevoli nel riportare elasticità alle articolazioni delle anche e alla flessibilità al dorso.