La mano è un organo complesso e delicato. Formato da 27 ossa, 270 cm di vasi sanguigni, 600 recettori del dolore e 9000 terminazioni nervose, è capace di compiere innumerevoli movimenti, anche quelli più fini. Come ovvia conseguenza, è esposta a diverse entità di traumi.
La riabilitazione della mano è indicata sia per le patologie traumatiche che per quelle non traumatiche.
Tra le patologie traumatiche troviamo:
- Fratture ossee;
- Lesioni legamentose, tendinee e nervose;
- Lussazioni.
Tra le patologie non traumatiche le più comuni sono:
- Tunnel Carpale;
- Tunnel Cubitale;
- Dito a scatto;
- Morbo di De Quervain;
- Morbo di Dupuytren;
- Dito a martello;
- Tendinite dei muscoli flessori ed estensori;
- Compressioni dei nervi mediano, ulnare e radiale;
- Patologie degenerative come artrosi.
Terapie per la riabilitazione della mano
Le terapie che si usano nella riabilitazione della mano variano a seconda del tipo di problematica e in relazione allo stadio della patologia. Le terapie strumentali (tecar, laser, ultrasuoni) hanno un ruolo anti-infiammatorio, le terapie manuali come il linfodrenaggio manuale, tecniche di stretching, tecniche di rinforzo, lo scollamento di eventuali cicatrici post-chirurgiche e il lavoro propriocettivo hanno invece un importante ruolo nel recupero delle funzionalità anche di fine-motricità.
Piccoli suggerimenti
- Dopo un intervento o un trauma la tua mano al mattino potrebbe risultare rigida e indolenzita a causa dell’immobilità notturna. Immergila per 10 minuti in acqua tiepida strizzando dolcemente una spugna.
- Se la tua mano è gonfia, applica più volte al giorno del fresco per 15 minuti. Puoi utilizzare il cold-hot pack tenuto in frigorifero o la borsa del ghiaccio non a diretto contatto della mano.
- Se la tua mano è gonfia, evita applicazioni di calore diretto sull’arto, esposizioni al sole, immobilizzazione indiscriminata dell’arto superiore, uso di anelli, polsiere e indumenti costrittivi.
- La mano traumatizzata è molto sensibile al freddo e agli sbalzi di temperatura, può diventare particolarmente rigida e dolente. Proteggila nella stagione fredda con dei guanti caldi o come rimedio d’emergenza immergila in acqua tiepida.
- Negli esiti di interventi chirurgici la cura della cicatrice è fondamentale per un buon risultato riabilitativo finale. Massaggiala per pochi minuti più volte al giorno, con movimenti circolari e una buona crema elasticizzante.
- Non coprire la cicatrice con cerotti per proteggerla da stimoli esterni. Potrebbe diventare ipersensibile e quindi molto fastidiosa.
- La cicatrice non deve prendere sole per almeno un anno. Proteggila con una crema a schermo totale.
- Rispetta sempre il dolore e le sensazioni di fastidio della mano e di tutto l’arto superiore interessato dal trauma. Le cure che dedichi alla tua mano e gli esercizi che svolgi non devono provocare dolore.
- Non fare mai gli esercizi usando forza! Non utilizzare mai una pallina da stringere ripetutamente! Se la tua mano è ancora gonfia o rigida, rischi di fare ispessire i tendini e di peggiorare la situazione.
Come trattiamo le tendiniti a Physioplus:
Se il paziente si presenta a studio con una tendinite (o anche dito a scatto) la prima cosa che facciamo è cercare l’origine della restrizione primaria. Come lavora la spalla? Come lavora il gomito? Come lavora la mano stessa? Quale articolazione (o quale gruppo muscolare) sta lavorando meno (dal punto di vista biomeccanico) e obbliga quindi i tendini della mano a essere sovraccaricati creando dunque una infiammazione? La risposta è la vera e propria terapia, mirata ed efficace direttamente sulla causa che ha scatenato la tendinite. Questo certosino lavoro viene eseguito con tecniche propriocettive di Ginnastica Individuale Mézierès con concetti osteopatici e al bisogno con qualche seduta di Laser Yag.